Solo per IP: Valeria Márquez. Sui social media manca il rispetto per chi è deceduto tragicamente
- Annamaria Niccoli, Giornalista
- 26 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Articilo di Annamaria Niccoli
La morte di Valeria Márquez, influencer messicana di 23 anni uccisa durante una diretta streaming di un video su TikTok nel suo salone di bellezza a Zapopan, è stata complicata dalla circolazione di false informazioni e dall’uso spregiudicato della sua immagine, secondo quanto riportato da diverse fonti. La Procura dello Stato di Jalisco ha aperto un’indagine per possibili reati di femminicidio; tuttavia, diversi aspetti relativi alla gestione del materiale online dopo la sua morte devono ancora essere chiariti.
Circa un mese dopo il provvedimento adottato dalla Fiscalia, si riscontra ancora una mancanza di comunicazione formale in merito al responsabile dell’omicidio di Valeria. È fondamentale a questo punto indagare su come terze parti siano riuscite a raggiungere il profilo di Valeria Márquez con l’obiettivo di accedere al materiale video. Tuttavia, in situazioni simili, le piattaforme normalmente contattano le famiglie o i rappresentanti per verificare la titolarità degli account e rimuovere il materiale non autorizzato. La famiglia potrebbe essere in grado di presentare una richiesta formale per la chiusura definitiva del profilo, come affermato da diverse fonti; tuttavia, ciò richiede una denuncia ufficiale alle autorità competenti e alle rispettive piattaforme.
La richiesta di un’azione più proattiva da parte delle autorità è ragionevole; tuttavia, la responsabilità di segnalare proattivamente il materiale illegale ricade sugli utenti. Sebbene le piattaforme utilizzino scanner automatici per individuare il materiale offensivo, la segnalazione umana svolge un ruolo fondamentale.
Con certezza, il video è stato utilizzato interamente a fini giornalistici, per il “diritto di cronaca”, al solo scopo di contestualizzare un reato. L’elaborazione di falsi profili è inaccettabile; in modo speciale, l’edificazione di falsi profili di persone scomparse in contesti drammatici è deplorevole, inammissibile e dovrebbe essere segnalata. Ci sarà da stabilire l’identità di chi ha violato i profili della giovane modella, e per quali vie ha acceduto, per far si che venisse interamente scaricato tutto il materiale foto e video. Si augura che l’Ufficio della Procura a Jalisco agisca rapidamente e metta fine a questa brutalità.
Finora, non sono stati adottati sufficienti provvedimenti per denunciare adeguatamente gli abusi subiti da Valeria e da tutte le donne vittime di femminicidio, inclusa la diffamazione in vita e la diffamazione postuma. Inoltre, non vengono adottate misure efficaci per contrastare la diffusione dannosa delle fake news.
https://www.youtube.com/watch?v=kzV56U2Rdfs&ab_channel=COMUNICAREN.SA.diAnnamariaNiccoli-Giornalista
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