L’ex arcivescovo Carlo Maria Viganò non ferma i duri attacchi anche dopo la morte di Papa Francesco
- Annamaria Niccoli, Giornalista
- 28 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 mag

Articolo di Annamaria Niccoli
28 aprile 2025
Lo scandalo che ha coinvolto l'ex arcivescovo Carlo Maria Viganò e le sue accuse a Papa Francesco è una delle pagine più controverse nei rapporti tra la Santa Sede e alcuni esponenti tradizionalisti della Chiesa cattolica.
Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, è stato scomunicato nel 2024 per scisma, dopo aver apertamente sfidato l'autorità papale. Per i gruppi oppositivi rispetto a Papa Francesco, prospettando teorie cospirative e muovendo accuse infondate.
Tracciando le dichiarazioni più famose di Viganò, egli ha messo in relazione Papa Francesco in una presunta "strage di massa" vaccinale (falsamente imputata all'uso di feti abortiti) e lo ha indicato come un "eretico marxista" che ha "resuscitato" la sede papale, negandone la legittimità. Queste argomentazioni sono state respinte dalla Santa Sede come "disinformazione privata di fondamento".
La reazione di Papa Francesco
Il Papa ha scelto di non rispondere direttamente alle accuse, definendole "prive di fondamento" e perseguendo invece una strategia indiretta. In un'omelia ha affermato: «Contro lo scandalo, la verità è mite, la verità è silenziosa», esortando a non alimentare sterili polemiche; sostenendo che i critici, tra cui Viganò, sono "cani che cercano solo la divisione", citando coloro che minano l'unità della Chiesa con accuse manipolative.
A livello privato, Papa Francesco ha espresso delusione per gli attacchi, definendo le dichiarazioni di Viganò "ipocrite" e "riprovevoli", ma ha scelto di non impegnarsi in una discussione pubblica diretta per evitare ulteriore pubblicità alle controversie.
Il contrasto tra tradizionalismo e riformismo
Le opinioni espresse da Viganò mettono in luce una tensione all'interno della Chiesa, presente tra i gruppi tradizionalisti, che resistono alle riforme promosse da Francesco, e l'orientamento papale incentrato sulla misericordia, il dialogo e l'apertura.
Il papa, in merito alla disinformazione e teoria del complotto, inseriva Viganò come un anti-Bergoglio dalle dichiarazioni "diffamatoria".
Le circostanze accentuano la difficoltà che Papa Francesco incontra nel gestire le divisioni nella Chiesa tra l'applicazione di una metodologia basata sul dialogo e quella di una dottrina ferma, senza soccombere alle controversie personali. Al contrario, Viganò è una minoranza attiva ma debole, la cui efficacia è ostacolata dall'assenza di un sostegno ufficiale da parte dell'episcopato mondiale. La Santa Sede ha sostenuto che le accuse rivolte al Papa sono "prive di qualsiasi fondamento giuridico o morale".
L'ultimo episodio di attacco di Viganò verso il Santo Padre Francesco risale allo scorso dicembre e riguarda il documento Fiducia Supplicans. ("Fiducia supplicans" è un documento pontificio che tratta delle benedizioni offerte da sacerdoti o diaconi a coppie "irregolari" (non sposate in chiesa) o a persone single. Non si tratta di benedizioni liturgiche, ma di benedizioni pastorali, semplici e non ritualizzate, che esprimono un messaggio di conforto, incoraggiamento e di appoggio alla loro condizione, senza implicare alcuna forma di approvazione dell'unione)
photo: CNA / Vatican Media
correttore bozza https://www.humanizeai.pro/
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-02/fiducia-supplicans-andrea-tornielli-benedizioni-non-liturgiche.html#:~:text=Fiducia%20supplicans%20chiarisce%20ripetutamente%20che,dell'unione%20tra%20i%20due.
Commenti