Frode mistica e fragilità sociali (Il modello Paola Catanzaro)
- Annamaria Niccoli, Giornalista
- 29 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 11 mag

24 marzo 2025
Articolo di Annamaria Niccoli
Il caso di Paola Catanzaro, alias Sveva Cardinale (nata Paolo Catanzaro), è un caso paradigmatico di manipolazione religiosa e truffa. Arrestata nel 2018 nell'ambito dell'operazione "Le Iene", la Catanzaro si presentava come una figura carismatica in contatto con entità soprannaturali, utilizzando simboli e rituali religiosi in una chiesetta di campagna nelle vicinanze di Brindisi. Attraverso presunte visioni e promesse di guarigione, convinse numerose vittime a finanziare un progetto chiamato “croci”, sostenendo che l’installazione di croci monumentali in tutto il mondo avrebbe scongiurato catastrofi.
Nato nel 1977, Paolo Catanzaro ha affermato di aver assistito alla prima apparizione della Vergine Maria all'età di 15 anni, durante la processione di Ferragosto a Brindisi nel 1992. Da quel momento in poi, ha affermato che le apparizioni mariane sono tornate mensilmente, prima il 15 di ogni mese e poi il 24, con messaggi e preghiere da trasmettere.
Iniziò a celebrare messe in una chiesa sconsacrata, attirando dapprima pochi fedeli, ma il seguito crebbe grazie alla copertura mediatica di stampa e TV locali. Dopo sette anni, sospese improvvisamente gli incontri, mantenendo contatti solo con un gruppo ristretto di persone benestanti, molte delle quali in gravi difficoltà personali, che donavano denaro in cambio di "grazie" spirituali. Nel 2014, scomparve dalla scena pubblica dopo un intervento chirurgico in Thailandia, che segnò la sua transizione di genere.
Secondo l'arcivescovo di Brindisi-Ostuni, la vulnerabilità delle vittime trae origine da una fede sradicata, trasformata in illusione: "Il pensiero di affidarsi ciecamente a chi si proclama 'vicino a Dio', offrendo soluzioni miracolose, è un surrogato di chi non coltiva un vero rapporto con la spiritualità". Durante i rituali, i testimoni riferivano fenomeni inspiegabili: svenimenti, odori forti, variazioni del colore del sole e presunte guarigioni.
Ma sia l'arcidiocesi che la Congregazione per la Dottrina della Fede hanno dichiarato che le apparizioni non erano autentiche. Paola Catanzaro è stata processata nel 2018 dal Tribunale di Bari per "frode aggravata", avendo rubato centinaia di migliaia di euro.
Isabella De Bellis, una delle vittime, ha raccontato come è stata convinta da Catanzaro a finanziare il progetto delle croci con 150.000 euro in quattro anni. «Mi disse che un angelo mi aveva scelta per salvare popoli colpiti da guerre e fame. Credevo che quei soldi garantissero il Paradiso a mio padre malato».
La storia di Paola Catanzaro riflette un meccanismo antico, lo sfruttamento della fede e della disperazione per costruire inganni, mascherati da devozione. Un monito sul confine tra spiritualità e manipolazione, ancora oggi attuale.
La diffusione della frode mistica è legata a una combinazione di fattori sociali, psicologici e culturali che creano un terreno fertile per manipolatori e truffatori.
Il modello Catanzaro.
Paola Catanzaro sfruttò tutti questi elementi: usò simboli cattolici per apparire credibile, s’inventò un progetto "salvifico" (le croci), scelse vittime in crisi e sfruttò la visibilità mediatica per ampliare la sua rete. Bisogna insegnare a riconoscere manipolazione e dinamiche di gruppo. È necessaria una regolamentazione digitale, per limitare la diffusione online di pratiche fraudolente.
Serve un dialogo interreligioso per fare in modo da creare alleanze tra istituzioni spirituali autorevoli per smascherare gli abusi. La frode mistica non è solo un inganno: è il sintomo di un malessere più profondo. Combatterla richiede non solo repressione, ma anche un’azione culturale che restituisca fiducia nelle relazioni autentiche e nelle istituzioni.
Vuoti istituzionali e fragilità sociali.
Quando istituzioni tradizionali (chiese, servizi sociali, comunità locali) non riescono a rispondere a bisogni spirituali, emotivi o materiali, emergono figure carismatiche che offrono soluzioni immediate e semplicistiche.
Questi "mistici" colmano il vuoto con promesse di salvezza, guarigione o protezione, sfruttando: la solitudine e isolamento. Crisi esistenziali, come il dover affrontare lutti, malattie, disoccupazione che spingono a cercare risposte al di fuori dei canali convenzionali. Mancanza di lavoro, soprattutto in contesti di povertà o marginalità, dove la spiritualità diventa un surrogato di sostegno concreto. Le sette e i gruppi pseudo-religiosi agiscono spesso individuando fragilità individuali – solitudine, lutti, crisi esistenziali – per creare dipendenza emotiva. Leader carismatici, autoproclamatisi “mistici” o “canali del divino”, utilizzano tecniche di controllo mentale, isolando le vittime dalle reti sociali e imponendo una fedeltà assoluta. Esempi recenti includono figure che, come Catanzaro, millantano poteri soprannaturali per estorcere denaro o imporre obbedienza, presentandosi come intermediari di un “piano superiore”.
La globalizzazione e le disparità socioeconomiche portano i truffatori a proporre “progetti spirituali” (come le croci di Catanzaro) come soluzioni a problemi materiali, sfruttando la speranza di un riscatto. Questi schemi spesso si nutrono di retoriche apocalittiche (“investi oggi per salvare il domani”) o promesse di prosperità legate a donazioni, creando un legame tossico tra fede e denaro.
In alcuni casi, la mistica viene utilizzata per legittimare autorità non democratiche, presentando leggi o gerarchie come espressioni di un “ordine divino”. Leader religiosi o politici adottano un linguaggio sacralizzato per giustificare controllo, censura o persecuzioni, trasformando la spiritualità in uno strumento di dominio. Esempi storici e contemporanei mostrano come questa dinamica possa sfociare in regimi teocratici o comunità chiuse, dove il dissenso è equiparato al “peccato”.
Anche fenomeni apparentemente lontani dalla religione tradizionale rientrano in questa logica:
Televangelisti e “guaritori” televisivi, che promettono miracoli in cambio di donazioni, sfruttando la credulità di un pubblico vulnerabile.
Guru del benessere spirituale, che vendono percorsi di “redenzione” o “risveglio interiore” a costi esorbitanti, approfittando della crisi di senso nelle società moderne.
Influencer esoterici, che commercializzano rituali, cristalli o pratiche New Age come soluzioni a problemi esistenziali, spesso senza alcuna base etica o scientifica.
Alla base vi è spesso un vuoto istituzionale: laddove chiese, comunità o sistemi di welfare non riescono a rispondere a bisogni spirituali o materiali, proliferano figure carismatiche che offrono risposte immediate. A ciò si aggiunge l’effetto amplificatore dei media e del web, che trasformano presunti mistici in icone, rendendo difficile distinguere tra autenticità e manipolazione.
La lotta contro tali abusi non è solo azione legale, ma anche educazione critica e sostegno delle debolezze sociali, per smantellare il terreno fertile su cui crescono gli inganni mistici.
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