Durante "L'isola dei famosi" Veronica Gentili esprime una dichiarazione "Pro-Palestine", mentre la RAI "assiste"
- Annamaria Niccoli, Giornalista
- 22 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Articolo di Annamaria Niccoli
22 maggio 2025
"Voglio lanciare un appello noi siamo qui a giocare ad un gioco nel quale ci si mette alla prova e si accetta volontariamente di soffrire la fame. Purtroppo in questo momento in un posto poco lontano da questo studio a Gaza. Ci sono migliaia di bambini e non solo bambini, ovviamente che la fame la soffrono ma non per scelta, ma perché si trovano in guerra senza neppure la possibilità di ricevere degli aiuti umanitari vedere tutti i giorni la loro disperazione e sapere di non poter fare nulla ci fa sentire inutili e impotenti. Quindi questa sera Io voglio chiedere a tutte le istituzioni italiane ed europee che si facciano per favore carico ma subito di questa situazione perché davvero non si può più aspettare, grazie"
La RAI, in quanto ente pubblico, opera sotto la forte pressione di agenzie governative e organizzazioni globali. In conflitti delicati come quello israelo-palestinese, la necessità di mantenere buoni rapporti diplomatici con le controparti (ad esempio, Israele e Italia) potrebbe portare a una copertura riservata o filo-israeliana, al fine di non essere accusati di parzialità o di non compromettere le relazioni bilaterali. Le TV private, con i loro tg, come Mediaset godono di una maggiore libertà editoriale e possono quindi esprimere opinioni critiche senza i vincoli derivanti da esigenze interne.
La RAI ha l'obbligo legale di garantire i valori di neutralità e pluralismo; tuttavia, sussiste il rischio di scivolare da questo impegno in una situazione di "neutralità passiva". Le critiche, sia interne che esterne alla tv di Stato, sostengono che la dirigenza utilizzi questo dovere per ridurre al minimo la copertura dei civili sotto attacco a Gaza, evitando di prendere posizione su questioni divisive. Questo approccio porta però a una rappresentazione sbilanciata che sottostima la portata dell'emergenza umanitaria.
Le testimonianze, sia dei giornalisti che dello staff RAI, di "censura" e "uniformità ideologica" evidenziano una tensione tra i codici etici professionali rispettati dai direttori e le decisioni editoriali guidate da direttive provenienti dall'alto. Veronica Gentili, anche se giornalista, opera indipendentemente da qualsiasi obbligo istituzionale, canalizzando la sua visibilità mediatica come trampolino di lancio per la sensibilizzazione.
"L'Isola dei Famosi", programma d'intrattenimento, che mira a massimizzare l'audience, fare un appello umanitario trasmesso in prima serata può contribuire a migliorare l'immagine sociale della rete, quindi potrebbe essere inteso come una strategia editoriale.
La RAI, in quanto istituzione statale, è sottoposta a maggiori pressioni esterne, sia governative che europee. Mediaset, invece ha la capacità di trarre vantaggio – analogamente alle opportunità offerte da Veronica Gentili – dallo sviluppo di un senso di responsabilità sociale e di distacco dall'intervento politico.
Correttore bozza: https://www.humanizeai.pro/
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