Calabria: Scontro istituzionale alla Camera: Elisa Scutellà (M5S) perde il seggio a favore di Andre Gentile (Forza Italia)
- Annamaria Niccoli, Giornalista
- 16 apr
- Tempo di lettura: 3 min

Articolo di Annamaria Niccoli
14 marzo 2025
La Camera dei Deputati ha approvato (con voti 183 sì e 127 no) una relazione della Giunta delle Elezioni che ha stabilito l'esclusione della deputata Elisa Scutellà (Movimento 5 Stelle) con Andrea Gentile (Forza Italia) in un seggio calabrese. La decisione è il frutto di un riconteggio di schede contestate e bianche, che ha mutato l'esito elettorale originario.
Una accesso dibattito ha infiammato Parlamento dopo che il Giunta delle elezioni ha deciso di riassegnare il seggio calabrese di Elisa Scutellà (M5S) ad Andrea Gentile (Forza Italia), figlio dello ex sottosegretario Antonio Gentile. La Camera dei Deputati ha convalidato la riassegnazione con 183 si, respingendo gli ultimi sforzi del Movimento 5 Stelle per fermare il provvedimento.
Il giro del riconteggio nel collegio di Catanzaro. Meccanismo elettorale
Il caso si è sviluppato a partire dalle elezioni uninominali di Catanzaro del 2022, in cui Anna Laura Orrico (M5S) aveva vinto con uno scarto di 482 voti su Gentile. Orrico, tuttavia, era stata eletta anche nella circoscrizione proporzionale, cedendo il seggio uninominale a Scutellà. La Giunta elettorale, riconsiderando le schede bianche e nulle, ha assegnato 240 voti in più a Gentile, ribaltando il risultato; di conseguenza, Orrico ha "mantenuto" il seggio uninominale, espellendo Scutellà da Montecitorio.
Le accuse di frode e clientelismo
La seduta è stata caratterizzata da tensione, con il M5S che ha contestato la presenza di Tajani e la presidenza di Mulè (FI), accusati di conflitto d'interessi. Rifiutata la richiesta di "voto segreto" sollevata dall'opposizione, Conte ha annunciato possibili ricorsi alla magistratura, facendo appello a indagini della Procura.
Durante un intervento accesso di Elisa Scutellà, che ha denunciato un "sistema clientelare", accusando la maggioranza di aver reso retroattivamente nulle le schede con scritte diverse rispetto alla regola. «Nel 2022 il Ministero dell'Interno fissava che una sola X era accettata, mentre ora avete reinterpretato le regole per cortesia di Gentile. I calabresi non hanno votato per lui, ma per me. Questo è un sopruso! ». Interviene poi il leader del M5S Giuseppe Conte, che ha sostenuto la collega, definendo come il tutto una "truffa": «Si stravolge il voto democratico con artifici legali. Gentile entra in Parlamento solo per il suo lignaggio politico, non per merito. La Procura indagherà su queste anomalie».
Scutellà è uscita dall' Aula di Montecitorio in lacrime, sostenuta un applauso di solidarietà dei colleghi.
Tensione in Aula e proteste al Senato
La seduta della Camera è stata segnata da momenti di perdita di controllo, al grido di «vergogna», inviti all'ordine per il deputato M5S Leonardo Donno. Forza Italia sostiene di aver difeso la legittimità del riconteggio, sottolineando l' "oggettività dei dati". Nel mentre, Partiti come Azione, Verdi Sinistra, e PD, dichiaratisi contrari, dichiarano la decisione un "precedente pericoloso" (per la democrazia).
Al Senato, la presidente Licia Ronzulli ha censurato la pentastellata Alessandra Majorino, togliendo l'opportunità di discutere il caso, causando una protesta fisica dei senatori M5S, circondando i banchi del Governo. Ignazio La Russa, (Presidente del Senato) è intervenuto per riprendere i lavori, e ha liquidato la vicenda come «una tempesta in un bicchiere d'acqua», mentre il M5S ribadiva che il caso potrebbe essere come un sospetto "furto di democrazia".
Le critiche alla maggioranza
Il M5S accusa Forza Italia, Pd ed Italia Viva di aver manipolato le istituzioni per scopi partitocratici e familiaristici della "Gentile family", a discapito di bisogni urgenti nazionali, quali il carovita. Conte ha criticato il ministro Tajani: «Al posto di occuparsi di crisi internazionali, è qui per garantire un seggio a Gentile. È la giustificazione di un sistema corrotto».
Critica al sistema calabrese
Scutellà ha accusato un sistema politico basato su "signorotti" locali, affirmando che i cittadini "per bene" lo respingono. L'incidente dell'onorevole calabrese riflette l'atmosfera di scontro tra maggioranza (centrodestra) e opposizione, con il M5S che si offese come vittima di un sistema "corrotto". I deputati M5S, usciti dall'aula, hanno accompagnato Scutellà e Orrico in un corteo fino alla sala conferenze di Montecitorio, rendendo l'evento una mobilitazione politica.
Implicazioni democratiche e politiche
L'episodio solleva domande sulla trasparenza dei processi elettorali e sulla possibilità di manipolazione tecnica del voto. L'accusa di retroattività delle norme e il sospetto di favoritismi dinastici nutrono il dibattito sull'integrità delle istituzioni, mentre il M5S minaccia battaglia per riportare «il Parlamento al servizio dei cittadini, non delle lobbies».
L'avventura dell'Onorevole calabrese esclusa dal Parlamento mostra le criticità del sistema elettorale italiano, in primis la complessità dei meccanismi di attribuzione dei seggi (uninominale vs. proporzionale) e il ruolo controverso delle Giunte elettorali nel risolvere contenziosi. L'accusa di "clientelismo" alla Calabria e il tono emotivo degli interventi mostrano come tali questioni tecniche possano trasformarsi in scontri ideologici e simbolici.
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